Dossier
Febbraio 2001
Roberto Crea scienziato e rivoluzionario dell’Olio
Edizioni Veronelli n° 57
Roberto Crea, biochimico di fama, ha inventato l’insulina sintetica, è nato a Gallico in Calabria, lavora negli Stati Uniti, dove ha fatto parte del team della Genetech.
Da diversi anni possiede un’azienda vitivinicola in California, la Redwood.
Dopo aver conosciuto le prime sperimentazioni di produzione d’olio da olive snocciolate, si mette al lavoro e dopo qualche anno di studio è convinto che l’olio snocciolato è superiore e che la parte acquosa della spremitura può essere altrettanto benefica.
Sentiamo le sue dichiarazioni. “Non è vero che per la qualità dell’olio le olive debbano essere frante con i semi. Non è solo un mio parere, anche gli antichi greci e romani frangevano con una macchina che non frantumava il seme. Oggi sappiamo, grazie a una serie di ricerche scientifiche, che ci sono due componenti nocive e deleterie per la qualità dell’olio provenienti dai semi. Nel processo tradizionale, polpa e seme vengono schiacciati assieme e messi in vasche per un’ora, un’ora e mezzo: il prodotto è acido e amaro mentre quello della spremitura della sola polpa è più dolce e stabile.
Il gusto amaro non piace a tutti, tant’è vero che in Europa ci sono multinazionali che addolciscono l’olio. Eliminando il nocciolo si ottiene un olio di qualità superiore a basso tasso di acidità, pregiatissimo. Tutti gli oli che la nostra società, la CreAgri, ha prodotto nelle ultime annate ha un’acidità che va da 0,5 a 1,5, un valore insolito.
Per questo abbiamo richiesto per il nostro prodotto la denominazione di “olio integrale”. Il nostro olio viene anche imbottigliato subito, senza aspettare i soliti tre, quattro mesi per far separare la pane acquosa.
Altra scoperta: L’acqua delle olive ci interessa molto. Studi recenti dimostrano l’attività
antiossidante dell’acqua di vegetazione delle olive nei confronti dei radicali liberi che sono implicati in tutta una serie di malattie, da quelle cardiovascolari, ai tumori,all’invecchiamento. Si è scoperto che queste sostanze antiossidanti come il polifenolo sono presenti in misura molto maggiore nelle acque che nell’olio stesso. Gli sviluppi sono tanti: l’acqua si potrebbe usare come antibatterico per il cibo ed evitare l’utilizzo di antibiotici e conservanti, così come si potrebbero produrre farmaci contro l’invecchiamento, il cancro della pelle, il danno dei raggi solari.
Chi volesse saperne di più può consultare il sito: www.supremooil.com
Da diversi anni possiede un’azienda vitivinicola in California, la Redwood.
Dopo aver conosciuto le prime sperimentazioni di produzione d’olio da olive snocciolate, si mette al lavoro e dopo qualche anno di studio è convinto che l’olio snocciolato è superiore e che la parte acquosa della spremitura può essere altrettanto benefica.
Sentiamo le sue dichiarazioni. “Non è vero che per la qualità dell’olio le olive debbano essere frante con i semi. Non è solo un mio parere, anche gli antichi greci e romani frangevano con una macchina che non frantumava il seme. Oggi sappiamo, grazie a una serie di ricerche scientifiche, che ci sono due componenti nocive e deleterie per la qualità dell’olio provenienti dai semi. Nel processo tradizionale, polpa e seme vengono schiacciati assieme e messi in vasche per un’ora, un’ora e mezzo: il prodotto è acido e amaro mentre quello della spremitura della sola polpa è più dolce e stabile.
Il gusto amaro non piace a tutti, tant’è vero che in Europa ci sono multinazionali che addolciscono l’olio. Eliminando il nocciolo si ottiene un olio di qualità superiore a basso tasso di acidità, pregiatissimo. Tutti gli oli che la nostra società, la CreAgri, ha prodotto nelle ultime annate ha un’acidità che va da 0,5 a 1,5, un valore insolito.
Per questo abbiamo richiesto per il nostro prodotto la denominazione di “olio integrale”. Il nostro olio viene anche imbottigliato subito, senza aspettare i soliti tre, quattro mesi per far separare la pane acquosa.
Altra scoperta: L’acqua delle olive ci interessa molto. Studi recenti dimostrano l’attività
antiossidante dell’acqua di vegetazione delle olive nei confronti dei radicali liberi che sono implicati in tutta una serie di malattie, da quelle cardiovascolari, ai tumori,all’invecchiamento. Si è scoperto che queste sostanze antiossidanti come il polifenolo sono presenti in misura molto maggiore nelle acque che nell’olio stesso. Gli sviluppi sono tanti: l’acqua si potrebbe usare come antibatterico per il cibo ed evitare l’utilizzo di antibiotici e conservanti, così come si potrebbero produrre farmaci contro l’invecchiamento, il cancro della pelle, il danno dei raggi solari.
Chi volesse saperne di più può consultare il sito: www.supremooil.com